Futuro Prossimo del producer torinese Davide Bava è davvero un disco solido, una specie di scultura granitica che da qualsiasi lato la si pigli dimostra/rivela sempre la sua possanza: un lavoro collettivo, non singolo, frutto insomma di uno sforzo comune. Prendete, ad esempio, un pezzo come "Sfingi": su una base lo-fi di hip-hop Davide Bava ci presenta un immaginario fatto di dei, mostri e sogni (se non incubi) che non può "mancare il bersaglio" nei confronti di chi, come come, ama scoprire "la verità che si cela dietro la verità apparente". Da questo punto di vista, tutto il disco è costellato da questi "altarini da svelare" che Davide Bava assieme a Tresdeca, Tito Sherpa e Nasty Mike (che si sono occupati, giustappunto, delle voci) sa plasmare al suo volere: "Mezzanotte" è una gran canzone, con un'atmosfera che, di rado, si è sentita nel panorama dell'hip-hop italiano.
Nonostante, almeno a mio avviso, un inizio non all'altezza della sua conclusione, questo "Futuro prossimo" è un album importante, che forse non sarà il migliore nella carriera di Davide Bava, visto che gli si augura ogni meglio, ma che certamente pone un punto fermo nel suo essere come artista e come aggregatore di artisti. In fondo, anche proprio dal punto di vista della realizzazione tecnica, diciamo così, questo non è un lavoro come tutti gli altri: "Tutto l'album è colorato con campioni del '900, riprodotti, e suonati da un campionatore artigianale. I testi degli artisti sono risultato di un maturare, una Torino che sa scrivere anche in forma canzone, testimone della chimica che si crea tra differenti stili".
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