Il telefono è immobile appoggiato sul tavolo e non suona. Daniele Ciavarro non demorde e continua a fissarlo sussultando a ogni suo accenno, ma niente. Mentre aspetta una chiamata che non vuole arrivare, prende la chitarra e scrive La telefonata, il suo nuovo singolo.
Il cantante non aspetta altro, non riesce a pensare ad altro. Cammina per strada e non vuole – o forse non riesce – a prestare il telefono. Chissà, magari chiamerà proprio ora, non può rischiare. È un ammasso di pensieri e paure ammucchiati nella testa del cantante, e scricchiolano a ritmo di una chitarra pop rock anni '00, in stile Ligabue e Litfiba.
Distorsioni e batteria arrivano a sostenere i sogni del cantante romano. Si mescolano con una produzione vintage dal suono caldo e riescono a non far crollare le sue speranze. È anche produttore, ecco la sua arma segreta con cui riesce a mischiare i suoni in un impasto così denso. Rimaniamo sulle spine, mentre Daniele Ciavarro continua a sperare, a cantare, ad aspettare.
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