Il nuovo album del progetto sperimentale di Luca Arenella dimostra come si possa mantenere alto il livello qualitativo sperimentando tra composizione e scelte sonore apparentemente incongruenti
Chiunque pensi ancora che in Italia non ci sia davvero più niente di interessante da dire in termini di sperimentazione votata alla ricerca di nuove soluzioni compositive – di qualunque genere si parli – ci faccia cortesemente il piacere di mettersi l'anima in pace e provare ad aprire le orecchie, una volta ogni tanto. Sperimentare non vuol dire solo cercare chissà quale scandalo uditivo o rendersi fastidiosi per chissà quale comune pudore sonoro. Sperimentare vuol dire guardarsi seriamente intorno, individuare i vuoti sia ideologici che creativi nella contemporaneità in cui ci si ritrova a respirare e provare a riempirli, appunto, di idee, tentativi magari contorti o poco riusciti ma sempre e comunque direzionati verso la ricerca di un senso altro, se non nuovo (impresa davvero quasi impossibile) almeno suscettibile di considerazione alternativa rispetto al solito blaterare nostalgico o delirare depressivo relativamente alla mancanza di nuovi eroi.
Questo è quello che, tra molti altri, cerca di fare anche Luca Arenella, in arte Inizio Del Rumore, e questo è ciò che emerge, in qualità di pensiero individuale messo nero su bianco, soprattutto all'ascolto del nuovo interessantissimo album This is a psychedelic 35 minutes long album that I send to my listeners for my birthday.
Denso di corposi riferimenti al concetto stesso di sperimentazione sonora intesa come ricerca di nuove modalità espressive per un sé efficacemente diverso dall'idea di personalità legata alle definizioni della comune opinione – a partire da quel titolo che, riversato in frammenti sui singoli brani, richiama alla mente il modo in cui i Labradford svisceravano i credits del capolavoro E Luxo So – This is a psychedelic... è un lavoro coraggiosamente folle e, proprio per questo, strabordante di spunti concreti per una divergente considerazione del formato stesso di album.
Impostando l'intero lavoro come una vera e propria suite divisa in otto movimenti, Arenella parte da una concezione personale di post-rock e alternative-noise-underground di matrice Unwound (per quanto strumentale) e imposta il navigatore verso escursioni psichedeliche sciamaniche garantite da un sapiente uso delle quattro corde e un approccio chitarristico a dir poco spaziale (A psychedelic), evoluzioni melodiche più conformi alla regola ma sempre dedite a importanti dilatazioni spaziotemporali particolarmente efficaci nell'invadere terreni wave, ambient ed elettro-space-prog-rock con spigolose derive industrial a metà via tra i Nine Inch Nails e i Porcupine Tree di Voyage 34 (35 minutes), inferni sulfurei psycho-drone-industrial (That I) e sinuosità quasi post-grunge (My listeners) che si tingono di synth-pop-wave con ampie vedute kraut-prog-ambient lisergiche e curiosi sussulti techno-rave (On my birthday).
Per quanto non esente da pur innocui difetti di autoproduzione, un album del genere merita di essere sottoposto all'attenzione di chi continua a disturbare la quiete pubblica in cerca di "altro", non passando inosservato neanche sotto i nasi tappati ai piani altri di un'industria sempre più ammuffita dallo scorrere del tempo.
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La recensione This is a psychedelic 35 minutes long album that i send to my listeners for my birthday di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-13 16:03:00
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