Lazzaro è il disco d’esordio dell’omonimo artista della provincia di Pistoia. Uscito lo scorso 27 gennaio per Rue Music Records e distribuito da Believe, è stato prodotto da Nicola Baronti (Venus In Furs, Tōru) e registrato presso La Tana del Bianconiglio.
Le nove tracce contenute in Lazzaro nascono da uno scontro con la realtà. Dalla reazione di un ventenne davanti alla caduta del velo di Maya che, fino a quel momento, aveva dipinto d’oro il mondo, facendolo sembrare ricco di infinite possibilità e nascondendone i lati oscuri. Come il Lazzaro del Vangelo, il cantautore toscano cerca di rialzarsi da questa scioccante presa di coscienza, e lo fa con un album i cui brani vanno a collocarsi tra alt-rock italiano anni ’90 e oscuri club berlinesi dove ballare tutta la notte, fino a staccarsi dal proprio corpo.
Il disco, infatti, è il risultato di più stili stratificati tra loro: a partire dall’opener Fears, che ricorda senza dubbio i Subsonica, con il suo sound metallico e travolgente; Volonté ha la stessa energia alt-rock ma più rilassata, meno dark e con tocchi dream pop – un brano molto diversificato, che nasce essenziale e raggiunge picchi corali; o il canto lento e rituale su base extreme pop di Emorragia, così come l’electro-pop tribale di Oro, o Fiore, che nel ritornello accenna al noise. Pulviscolo, dalla sua, fa incontrare Gazzelle e Ulisse Schiavo.
Attraverso le sue canzoni, i cui testi ricordano Verdena e Bluvertigo, Lazzaro si guarda intorno e decostruisce pezzo per pezzo la realtà per come gli è stata venduta.
Album notturno, tra l’ancestrale e il post-apocalittico, Lazzaro è una prima prova riuscitissima, ricca di riferimenti che convogliano in un’identità molto precisa anche se ancora in costruzione.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.