UNTRIO Jungle Mud 2022 - Pop, Funk, Elettronica

Jungle Mud precedente precedente

Buona la prima per l'esordio sulla media distanza dei bolognesi Untrio, tra anima funk e diramazioni elettroniche che non perdono di vista spunti soul e influenze pop

Se lo scopo di un primo Ep, più che di un brano singolo, è quello di sottoporre all'udito di un qualsiasi tipo di pubblico le proprie idee di base, cercando anche di mostrare quali possano essere eventuali intenzioni future grazie a pur lievi diramazioni sia stilistiche che compositive, il pensiero sonoro mostrato dai bolognesi Untrio coglie nel segno per quanto riguarda capacità di impatto e coinvolgimento complessivo.

Strutturato su quattro semplici ma notevoli tasselli sonori, un lavoro sulla media distanza come Jungle Mud ben si predispone in qualità di biglietto da visita per un'anima ipoteticamente soul-funk (più funk che soul) ampiamente godibile in termini di vocalità e dedizione alla melodia ma, al contempo, anche capace di inserire fra le tessere del proprio mosaico ulteriori elementi discorsivi assolutamente mai invasivi né fuori luogo.

Si parte, dunque, da interessanti influenze (appunto) tendenzialmente funk che, però, lasciano immediatamente spazio a incursioni elettroniche sofisticate e dedite a una causa di stile dai tratti qualitativamente elevati, rispettosi delle proprie stesse caratteristiche eppure mai intenzionati a rimanere fermi su eventuali convinzioni di genere (Rice and curry), per poi procedere verso un utilizzo del dato elettronico sempre meglio amalgamato alle restanti componenti strutturali, anzi ancora più influente in termini di arrangiamento (Lobster), per quanto sempre al servizio di sonorità complessive sottilmente stratificate e meglio orientate verso una più netta demarcazione dei tratti distintivi del progetto (anche se direzionate verso derive pop alle quali prestare compositivamente molta attenzione per non scadere in un comune rischio di futilità odierna).

Fanno la loro comparsa anche modalità groove molto meglio impostate e decisamente più coinvolgenti a livello sia cerebrale che di pancia grazie a un'attenzione ritmica molto più incentrata su sonorità sudamericane sempre dedite alla causa complessiva (Jungle mud), così come ulteriori incursioni ritmicamente dance confermano le abili capacità di commistione con creazioni pop che guardano anche a considerevoli predisposizioni soul (Livin 80s – Killer loop).

Considerata buona la prima, sarà molto interessante esaminare sviluppi futuri con eventuali ulteriori possibilità di contaminazione.

---
La recensione Jungle Mud di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-17 11:43:26

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia