A scanso di equivoci, lo scrivono anche sulla copertina: The Forty Moostachy, Stoner Rock. Alla auto-definizione, va aggiunta una postilla, storicamente scontata, ma decisamente influente: il rock di cui sopra è impregnato di blues fino al midollo.
Basta sentire la prima traccia per rendersene conto, tanto musicalmente, quanto nel cantato. Il secondo e terzo brano spiegano bene la ricetta del gruppo: si parte da sonorità blues e poi, a suon di chitarre slegate, si vira progressivamente verso uno stoner che guarda dritto ai padrini Queens of the Stone Age. Da sottolineare, poi, la scelta di unire i tre pezzi attraverso le storie raccontate, che hanno come protagonisti diversi personaggi che si incontrano in un’unica vicenda di auto in corsa, aerei in caduta libera e rapinatori.
Sono solo tre pezzi, ma le potenzialità dei Forty Moostachy emergono tutte. E non sono poche. Forse si potrebbero limare i brani, dato che la durata li fa avvitare un po’ su se stessi, ma la sostanza c’è. Dura, compatta, sanguigna.
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La recensione Demo 2004 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-10-11 00:00:00
COMMENTI (1)
Bello! finalmente! I Moostachi convincono anche me...azz, devo rivederli... Comunque un paragone - pure - con Nick Cave non ci sarebbe stato male...ma non avendo sentito il demo non so se questo aspetto semplicemente non si senta, nei 3 pezzi del "supporto"...