Come il cielo che non è ancora settembre e latita dietro nuvole pesanti e spinge pioggia e aspira al sole, variegato come un cono gelato millegusti. Atmosfere sofferte e sussurrate con slanci pop e schegge funk, spunti melodici e archi rilassanti, i Plan De fuga mescolano stili con disinvoltura, in un lavoro che suona bene, curato e concreto. Cupezze alla Nick Cave trascinano verso paesaggi delicati che ricordano i Radiohead anni novanta, ma tutto si insegue in sei tracce completamente differenti e prive di un’impronta, per chiudere con una ballata accennata, malinconia da cameretta alla "All your women things" degli Smog. Il cd mi attraversa freddo e impersonale, lasciando l’impressione di una raccolta di esercizi di stile che nulla aggiungono ai percorsi emozionali della giornata, una parata che non mostra nulla, pezzi ben eseguiti che rimangono bloccati nei loro minuti, ed esistono solo mentre girano nel lettore. Plan De Fuga misti come funghi, indefinibili, suggerisco loro di mettere la freccia, accostare e fare delle scelte. Senza pensarci troppo.
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