A metà via tra una sorta di 45 giri virtuale e un Ep, col suo nuovo lavoro in studio, Seme, il lombardo Somma Zero conferma a gran voce di non (voler) essere soltanto un semplice rapper, amplificando notevolmente le potenzialità sperimentali di un sound tanto omogeneo – in termini di tappeto sonoro e ritmico per il frastuono ragionato derivante dal senso delle liriche – quanto strutturalmente complesso e, proprio per questo, affascinante e – cosa ancora più importante, visti i tempi che corrono – coinvolgente da un punto divista sia emozionale che contenutistico.
Le liriche, si diceva. Ebbene, qui siamo di fronte a una concezione del rap particolarmente incline a fare del genere quello che realmente dovrebbe essere, vale a dire (non per forza ma) anche strumento di diffusione capillare e deliberatamente sguinzagliata di argomentazioni altrimenti difficilmente domabili tra i confini del formato canzone. Quelle proposte da Somma Zero, infatti, sono veri e propri poemi contemporanei sviscerati da un flusso indistinto di memoria, rivisitazione di un sé in chiave attuale sulle basi di autoanalisi retroattive, quesiti esistenziali irrisolti, considerazioni metalinguistiche con al centro la parola come bagaglio non più sufficiente ad esprimere l'indicibile nonostante il fiume linguistico posto in essere nero su bianco.
Il tutto trasportato da un potere quasi catartico affidato a sonorizzazioni – più che sonorità – dub e techno decisamente acide ma assolutamente funzionali nel loro essere spinte verso il limiti del proprio stesso rendersi forma e sostanza (Seme), a tal punto da risultare quasi come possibile viatico per diramazioni estranee al concetto di suono legato, appunto, alla parola (Il film) laddove queste due entità arrivano ad assumere un ruolo ben distinto ognuna per sé, da un lato come dall'altro, dando vita a meticce ma lungimiranti espressioni potenzialmente synth-prog (Original soundtrack).
Sicuramente interessante nel suo procedere sulla scia di una ridefinizione personale di un'identità sia musicale che letteraria. Da tenere d'occhio negli sviluppi futuri tra i possibili riferimenti evolutivi del genere.
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