Archimedia Edizioni ci propone i Deriva, un trio (due chitarre e batteria) dedito ad una musica d'autore, intrisa di atmosfere blues e jazz, con testi più raccontati che cantati, con parole un po' malinconiche che forse spiegano il nome del gruppo "deriva"... in questa musica c'è infatti quel senso di lasciar fluire il tempo, i ricordi e le situazioni e c'è la sensazione di andare, davvero, alla deriva... ha lo stesso fascino sottile e raffinato del disco dei Puertorico, a cui mi viene d'accostarli per sensibilità e attitudine.
La voce di Massimo Carasi è calda e svolge il ruolo del narratore, parlando su un tappeto di chitarre, che ricamano arrangiamenti ricchi e complessi. Dalle sei corde pizzicate, ognitanto, spuntano riff semplici e immediati, come quello all'inizio di "diario di un ladro" che riescono a dare un appiglio all'ascoltatore distratto... questo cd va ascoltato ed è difficile sopportarlo in sottofondo.
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La recensione s.t. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-02-26 00:00:00
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