Sarà pure vero che la forma di garage-rock contenuta in questo Standard Family Size di The Lancasters è molto tradizionale ma penso che nessuno possa negare funzioni e neppure poco. Un pezzo come "Buy", giusto per il gusto di citarne uno, non "viene fuori" a caso ma è frutto di un ragionamento e uno "studio" della musica che, evidentemente, ha le sue radici molto più in profondità. E proprio una questione di profondità e pervicacia della proposta musicale, che fa sì che Standard Family Size sia un album che ho trovato molto gradevole. Chiaro ed evidente che qui, dal punto di vista dell'innovazione, e in generale e nel particolare del genere di appartenenza, è davvero esiguo ma non è questo il punto.
Il punto, almeno per quanto ne posso capire io, è che la band bresciana ama fare la musica che fa e ama trasmetterla agli altri. E accidenti se funziona questa "brutale" formula!
Lancasters sono un progetto creato a Brescia da Davide Chiari (Tin Woodman, Centuries Reverb) a cui si sono aggregati sin dai primissimi giorni Stefano Vanoni e Federico Mariotto, rispettivamente basso e batteria.Il progetto è ispirato alle sacre origini dell'hard rock e della musica psichedelica, più precisamente agli anni a cavallo tra il 1969 ed il 1971. Le ispirazioni artistiche della band vanno dai Led Zeppelin a Jeff Beck, da Rory Gallagher agli Orang Uthan, dai The Kinks a Terry Reid fino ai Black Sabbath.
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