The FieldsFrom the Fields2023 - Rock, Psichedelia, Pop

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Al centro tra pop rock contemporaneo, suoni classici e urgenza giovanile, l’esordio soft-psichedelico e incazzato dei The Fields

I The Fields non fanno mistero di venire da una realtà provinciale, e in effetti Paese (TV), se non altro per il nome, può essere un buon simbolo di quella provincia italiana che sembra separare irrimediabilmente dai centri dove si muove la musica e che, però, spesso alla fine diventa culla di storie musicali dal carattere inconfondibile.

Solo il tempo ci dirà se sarà anche il caso dei cinque giovanissimi veneti che con questo From The Field, in realtà, presentano già un esordio di personalità, messo insieme in poco più di un anno dalla formazione del gruppo. Si tratta di una formula relativamente peculiare, a metà tra vintage e carattere contemporaneo: 11 tracce che si muovono essenzialmente sui sentieri di un rock vellutato, con suoni morbidi tra l’acustico e il crunch, riverberato e dalle leggere tinte psichedeliche, ma animato da un’urgenza giovanile e da un po’ di (viva Dio) sacrosanta incazzatura. Siamo a cavallo, Paese, Il castello del fanciullo, vibrano di letture di vissuto interiore e considerazioni di spettro sociale e esistenziale, a metà tra introspezione e crescita, voglia di autonomia e identità fuori dagli steccati della provincia, sguardi sul futuro pieni di dubbi e fame, il tutto consegnato in quello stile vocale estremamente contemporaneo, che insiste tanto sui dittonghi e un certo tipo di fonetica strascicata.

Un cantato che difficilmente viene associato al rock e che a qualcuno farà sicuramente storcere il naso, ma che invece stende un’originale patina pop rock fresca ed attuale, spazzando via i rischi di revivalismo e vintagismo fine a sé stesso, senza però adagiarsi su una confezione troppo telefonata, pompata e wannabe radiofonica. Anzi, nei trentacinque minuti, asciutti e con una buona dinamica interna nonostante il numero non basso di tracce, non mancano inflessioni jazz, dilatazioni allucinate, strutture non preconfezionate. Insomma i segni di una scrittura per certi versi ancora da levigare, ma già dotata di un carattere, fresco e classico allo stesso tempo, che speriamo di veder crescere col tempo.

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La recensione From the Fields di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-04 22:49:33

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