Fantasmi sonori e un disco registrato con un vecchio iPhone: forse per essere sinceri basta questo.
Dopo aver finito il primo ascolto di Canzoni Mostri, l’espressione che mi è sembrata più adatta per descrivere l’esordio di PON¥ è stata musica fantasma, quasi perturbante nel momento in cui le parole si disperdono nei silenzi e ad aleggiare nella registrazione altro non rimane che una profonda malinconia.
Registrato con un vecchio iPhone, il risultato rischiava di non riuscire ad emergere dall’interno delle casse rovinate. È proprio l’effetto di lontananza - spaziale e temporale - ad arricchire invece l’album, rendendolo una testimonianza sincera, viscerale, delle storie dell’artista, della sua anima, attraverso immagini spesso slegate tra di loro e montate come per creare un intimo film.
Gli arrangiamenti, basati soprattutto su chitarra (con il contributo di Gianluca Villa), synth e piano, sono ridotti all’essenziale, amplificati dagli effetti creati attraverso il naturale riverbero dei suoni o in alcuni casi dall’harmonium di Maria Valentina Chirico.
È inevitabile ritrovarsi del tutto immersi all’interno dell’universo creato da PON¥, che sembra parlarci attraverso stanze vuote di ricordi disabitati, mentre il disco si apre seguendo la scarna linea melodica di Safari.
Già dall’inizio il carattere delle canzoni emerge in modo netto, seguendo un sound lo-fi irresistibile ed intenso; come canta anche l’artista, durante l’ascolto, “questa libertà di non essere niente me la vorrei godere”, lasciando andare tutto il resto.
Tra i brani più convincenti all’interno del lavoro c’è Dentro, dove la potenza del testo viene affiancata da accordi dissonanti che riescono a restituire l’emozione del racconto. Colpisce anche È successo qualcosa, con le sue sonorità che si fanno ancora più avvolgenti, impalpabili ed oniriche, prima di tornare ad una calma svuotata dal suono.
Fantasmi, amore, angoscia, vuoti e profondità sonora si intrecciano tra di loro, all’interno delle casse crepitanti di un telefono che è riuscito a catturare più di quanto avrebbe fatto uno studio di registrazione. Insomma, non potete fare altro che andare a scoprire l’esordio di PON¥ e lasciarvi trasportare nell’eco del suo libero flusso di ricordi.
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La recensione Canzoni Mostri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-03-12 18:51:00
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