Un trip urban-sciamanico tra i rituali di techno, dub e trip-hop.
Didjin Beat, seconda uscita di Christian Muela, riprende il percorso espressivo iniziato con la precedente uscita OFFLINE. Il musicista italo-congolese continua, infatti, nella sua opera di coniugare la pratica del didgeridoo con le sonorità della techno, del trip-hop e della dub, unendo l’aspetto analogico del primo con la natura digitale di quest’ultimi.
Una commistione che vuole far emergere i lati più ritualistici e metafisici di questi generi musicali: Muela, come un moderno sciamano, si fa officiante di un rituale esoterico fatto di ritmi e movenze, un viaggio alla scoperta di arcane ritualità ancorate nella nostra natura più antica e profonda. L’aspetto legato al clubbing di queste sonorità viene quindi sfruttato come veicolo di emancipazione mentale e spirituale, una sorta di grimaldello mistico tramite il quale scardinare la grigia gabbia della modernità in cui ci ritroviamo costretti per metterci in contatto con le forze primitive e ancestrali che giacciono addormentate nel nostro spirito.
Certo, il risultato non è la musica sulla quale ti aspetteresti di andare a ballare nel venerdì sera medio. Per chi desidera cimentarsi con qualcosa di differente, ed è interessato a cogliere sfumature del clubbing che spesso vengono messe in secondo piano, Didjin Beat costituisce un’ottima opportunità.
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La recensione DIDJIN BEAT di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-10 02:30:00
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