Cantautorato ed elettronica in un brano di derivazione hyperpop incredibilmente raffinato
Abbiamo conosciuto Kuzu come parte del collettivo Pseudospettri, tra i primi giri italiani a maneggiare sonorità che ormai un paio di anni fa si è iniziato a indicare come hyperpop.
Anche Sambuca e liquirizia, prodotta insieme a b.estye, abbraccia alcune forme di linguaggio che gravitano nello spettro sonoro di questa etichetta poco definita, condensando in circa quattro minuti cantautorato pop da cameretta in cassa dritta, suggestioni ambient e IDM morbida, house anni ‘90 e un mood contemporaneo che unisce lo spleen emotivo del testo e del cantato con incursioni suoni giocosi e irriverenti. Si fa notare una cura attenta dei suoni, dalle gestualità e dai layer di rumori concreti fino al lead finale, e in questo dosaggio attento si gioca l’andamento peculiare della canzone, che viaggia su un beat sostenuto ma morbido e gioca tra un pop in cassa dritta digeribile, anche un po’ facilone, e un’elettronica più ricercata.
Coerentemente con un background che flirta parecchio sui confini e ambiguità, kuzu e b.estye sono riusciti a mettere insieme un brano che gioca con varie delle possibilità aperte sul campo del pop in questo momento storico: impostazione melodica ed emotiva in pieno spirito dei tempi, una produzione che valorizza un retroterra elettronico fresco e contemporaneo, attento alla sperimentazione e al recupero di suoni classici, per un singolo dall’anima pop inaspettatamente elegante, senza perdere quella vena di cazzeggio (apparente?) che appartiene un po’ a tutta la wave in questione.
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La recensione Liquirizia e sambuca di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-13 20:37:59
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