Adrenalina, gusto e capacità di cambiare pelle ma non personalità. Volume a dieci e orecchie vicino alle casse!
Out of the Show è il nuovo lavoro dei Blacktop Overdrive Experience, trio catanese formatosi nel 2014, al secondo lavoro in studio.
Si tratta di una raccolta di dieci brani in lingua inglese difficilmente etichettabili, ma che oscillano tra sonorità rock anni 70 e 80, passando per il grunge anni 90 e lo stoner in un miscuglio reso potente e carico di energia grazie anche alla scelta di registrare batteria basso e chitarra ritmica in presa diretta, raggiungendo così un livello di interplay simile a quello di un live.
Si parte con uno shuffle aggressivo con Feeling Free, dove si inizia a capire quali sono le forze in gioco e le sonorità possibili. Subito cambio di passo con la title track Out of the Show, dove si recupera anche lo spazio per un solo di chitarra e dove la batteria suona granitica, piantata nel beat e il basso ha la possibilità di esibirsi in accenti e obbligati e riff assieme alla chitarra ritmica.
Si continua a cambiare pelle con Take Control dove l'aggressività sonora lascia spazio a un'attitudine più "saltellante" che ha sia del funky che dell'R'n B nel suo bagaglio. Ancora colpo di scena con Fly che fa la misteriosa, con cassa e basso a scandire la ritmica e un' arpeggio di chitarra clean con un pizzico di chorus che bastano alla strofa per arrivare all'esplosione del ritornello.
Fooled and Deceived è un treno che si presenta in scena già in piena corsa e non può che travolgere l'ascoltatore. La voce, come nei brani precedenti e in tutto il resto dell'album riesce a trainare tutta questa energia e a domarla, canalizzando il tutto in maniera magistrale. Non si tratta di una voce estrema o super rock, ma è quella giusta per stare in questo contesto e farsi rispettare, galleggiando sul muro di suono che gli arrangiamenti propongono.
Never Gonna Be the Same segna l'arrivo della chitarra acustica, per una ballata dalle sonorità calde e ben definite. Anche qui il cambio di passo aiuto l'orecchio dell'ascoltatore a non adagiarsi mai sugli allori e abbassare la soglia d'attenzione. Si riparte con energia e distorsione in bella vista con Leave It All Behind, che segna il punto di non ritorno dell'album. Andatura i bilico tra R.H.C.P. e Lenny Kravitz.
Close to you continua sulla scia del brano precedente ma ad aprire le danze qui è la chitarra elettrica con un intro grintosa su un basso che anche stavolta ha tanta voglia di farsi sentire in primo piano. Grande adrenalina e tanta furbizia arrangiativa nello spezzettare il groove con accenti inaspettati e giocando a contrarre e dilatare la metrica del canto e, di conseguenza dei testi. Omaggio al nonno del grunge Neil Young in Like a Hurricane, con una versione rock che segue coerentemente il sound della band. Si chiude con lo stoner steroideo di The Blame che mostra i suoi muscoli come nel finale di un'esibizione da Mister Olympia.
Restano effettivamente i muscoli perfettamente oleati e definiti alla fine dell'ascolto di Out of the Show. Muscoli figli di tanto lavoro, di tanta passione e (fortunatamente) tanta voglia di comunicare attraverso queste fasce muscolari e di dispensare buona musica. L'ascolto, come detto in precedenza riserva un colpo di scena dietro l'altro e l'orecchio diventa testimone di una continua metamorfosi, di un continuo cambio di pelle che sembra quasi una danza per liberarsi del vecchio e tendere al nuovo. Sicuramente è un peccato pensare che in radio passi così poca musica del genere, ma B.O.E. lo sanno sicuramente e sono pronti a colmare il gap suonando dal vivo ad ogni occasione possibile.
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La recensione Out of the Show di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-27 12:41:35
COMMENTI (1)
Ringraziamo di cuore l'autore Francesco Vannini per aver scritto una recensione così dettagliata sul nostro nuovo album "Out Of The Show". Siamo felicissimi di avere questo riscontro, non potevamo aspettarci recensione migliore! Ancora grazie e speriamo di incontrarci presto ad un nostro concerto. B.O.E.