Tra Napoli e il continente africano, emergono le sonorità urban della Gen Z che vivono di felice commistione con l'afro-beat
Arriva il momento della prova discografica sulla lunga distanza per Ki Nameless Bi, collettivo radicato nel continente africano e cresciuto a Napoli: dopo una manciata di singoli pubblicati a bruciapelo, i tempi sono maturi per il disco eponimo, licenziato per Suonivisioni/Rumori Edizioni Musicali su distribuzione Believe.
Genkah, GEA, Yusbwoi, Doppy Gee, Mozeh k, Sir X Samba, THIEUF insieme ai producer Dott.Hope e Fox: loro le persone dietro il progetto che propone, a ridosso della primavera, un lotto di dodici tracce, comprensive di due remix curati da Voodoo Tapes. Le sonorità sono orientate all'urban, alle fascinazioni del presente con un'evidente inclinazione afro-beat, che torna variegata ed eterogenea in ogni snodo della tracklist; tra wolof e napoletano, Mauritania, Guinea, Mali, Gambia e Senegal trovano spazio sulla carta geografica del Mezzogiorno, restituendo un'esperienza d'ascolto imprevedibile.
Non si ha mai la sicurezza di sapere, in modo definito, cosa aspettarsi, ed è sicuramente un bene perché ormai la scena (anche quella emergente) sta appiattendosi sempre più per prestarsi alle esigenze del mercato e delle soluzioni espressive comode: in questo long play si viaggia sempre a ritmi forsennati, danzando su quel poco che resta del pianeta.
Sicuramente ci sarà modo per conoscere meglio e approfondire l'arte proposta dai Ki Nameless Bi: evase le ambasce della prova d'esordio, è tutto in discesa per dare risalto ad una forma multiculturale che a Napoli è storicamente in predicato. Ora c'è da fare sul serio, sempre più: auspichiamo sviluppi in tempi brevi che sappiano alimentare quanto di buono ascoltato oggi.
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La recensione Ki Nameless Bi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-16 19:10:49
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