L'esordio di Marco Crupi
Quando un artista come Marco Crupi, da molti anni "impegnato" con la musica, esordisce con un disco tutto suo ammetto di provare, subito, una certa curiosità. Un po' perché gli esordi dei giovani artisti imberbi è stata un po' la costante degli ultimi anni, un po' perché mi stimola, sempre, sapere le motivazioni che muovono un artista che, magari, per anni è stato "dietro" a mettersi "davanti" e a realizzare qualcosa di tutto suo,
Tuttavia, al netto di queste mie considerazioni, Non ci resta che fingere di Marco Crupi è un buon disco di musica elettronica, alle volte molto sperimentale, altre volte meno che però, prendendolo tutto assieme, si attesta su un livello di qualità molto buono. "Clavier", giusto per citare un brano, mette bene in luce le abilità di Crupi nel realizzare una composizione di musica elettronica, sapientemente orchestrata e caratterizzata da un buon gusto diffuso: niente male no? Anche se la qualità non si mantiene costante, con un paio di tracce inferiori, a mio avviso, alle altre verso il "fondo"; Non ci resta che fingere è, comunque, un esordio interessante.
Dopo un lungo percorso come cantautore , nel 2022 decide di abbracciare una nuova dimensione...Marco si immerge in paludi sperimentali ed inizia a comporre brani strumentali. L'intenzione è quella di invitare le persone ad ascoltare musica strumentale...è il modo più corretto per apprezzare la musica.
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La recensione NON CI RESTA CHE FINGERE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-03-21 08:10:19
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