L’inizio è spiazzante. Un “Prologo” strumentale che sembra un lato b di “Agaetis Byrjun” dei Sigur Ros. Atmosfere sospese e sognanti, che lasciano presagire qualcosa che, purtroppo, non è destinato ad avverarsi. Perché “Stati”, disco d’esordio dei D’Anima, vira col pezzo seguente (“Senza”) in direzione del solito rock italiano.
Bisogna ammettere che, se non altro, la band mostra una certa dignità artistica che in queste latitudini comincia a scarseggiare. Il problema è che i D’Anima rischiano di diventare l’ennesimo gruppo rock tra i tanti in circolazione, dato che manca ancora quel guizzo creativo in grado di elevare le melodie dei ritornelli al di sopra della media. D’altronde, il prologo lo dice chiaramente: quando il quartetto veneto si libera dalle catene della regolarità, il risultato guadagna parecchio in termini di emozione.
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La recensione Stati di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-10-17 00:00:00
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