Matteo PalermoA piedi scalzi2023 - Rock d'autore

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Altalenante nella produzione e nella scelta dei suoni ma efficace in termini discorsivi, il nuovo singolo del cantautore pugliese lascia comunque ben sperare in future importanti possibilità

Rabbia primordiale e sostanziale delusione per le modalità e la scarsità di senso secondo cui ciò che ci circonda arriva inesorabilmente a presentare il salato conto dei rapporti umani e delle rispettive collocazioni sulla superficie planetaria. Ideali che diventano ossessione, megalomania e delirio onnipotente (l'immagine di copertina parla decisamente chiaro), conseguente disagio dello stare al mondo secondo canoni imposti drasticamente divergenti da quelli di cui ci si è sempre voluti far carico con profondo e incontrastabile senso di giustizia umana. Questo, sostanzialmente, il nucleo portante delle importanti tematiche affrontate da A piedi scalzi, il nuovo singolo del cantautore pugliese Matteo Palermo.

Quanto a struttura sonica portante, la drammaticità delle argomentazioni è ben incorniciata da un incipit oscuro e un finale in cerca di trasparenza, entrambi intrisi di effetti sonori e – quanto al primo – riff chitarrosi che conducono l'ascolto, però, immediatamente verso derive pop sintetiche in cerca di melodia e ganci emozionali difficilmente attuabili con efficacia, viste le predisposizioni di partenza. Buono lo 'stop and go' di matrice quasi synth-pop ma troppo corta la distanza tra sospensioni riflessive e affrettamenti 'catchy' in cerca di impatto radiofonico.

Discutibile anche la gestione complessiva di una produzione evidentemente a budget contenuto con ricorso a una scelta di suoni ritmici non del tutto azzeccata. Nonostante ciò, traspare comunque una genuina e sincera traduzione delle intuizioni concettuali poste in essere dal diretto interessato, malgrado i potenziali momenti decisivi a livello tematico vegano lasciati in mano a brevi ma scontate e abusate soluzioni 'spoken word' prima di necessari ritorni armonici verso più consone rive intuitive.

Quanto a scrittura testuale, tanto di cappello per scelte espressive e taglio argomentativo. Sonoramente, su simili basi e vista la caratura del soggetto in questione, si può e si deve fare di meglio.

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La recensione A piedi scalzi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-05-16 20:13:59

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