Ciabatte ai piedi, teli, pranzi negli zaini accatastati in macchina e una chitarra sgangherata. Metti in moto per partire, andiamo al mare. Non importa se è ancora marzo. In fondo è quasi aprile, poi c’è solo maggio prima di giugno, che è praticamente luglio. Dai ti presto i miei di occhiali da sole, muoviti che non troviamo posto in spiaggia!
In macchina con noi c’è Colombre, che ci fa sentire Realismo magico in Adriatico, il suo nuovo album. È l’amico che suona la chitarra attorno al falò, ma non canzoni acustiche. Sintetizzatori, batteria ed effetti sulla voce, sulle chitarre elettriche, sulle tastiere. Effetti spaziali, vintage e incantati. Effetti ovunque. Tra dream e alternative pop, Colapesce, Dimartino e Lorde, per arrivare sulle spiagge di Senigallia, la città del cantante. E finché cantiamo Naturale o Più di prima (feat. Franco 126)
Il tempo non esiste,
l’inverno non verrà
Il sole dell’estate che deve ancora arrivare è nelle nove canzoni del disco. Picchia forte, stordisce. Ci costringe a ripararci all’ombra, dove ci sdraiamo a sonnecchiare. La chitarra elettrica di Colombre suona riff onirici, sono sogni confusi. Quando ci svegliamo si trasformano in Allucinazioni a occhi aperti. Le immagini si confondono per il caldo, come in un Deserto dei Tartari in provincia di Ancona. “So che ti ho visto, non ci crederai, in una folla sfuggente, in mezzo al via vai”.
È un lungo dormiveglia. Colombre canta il realismo magico di Buzzati, Borges e De Chirico. Sotto a un sole che stordisce, la realtà si distorce e non sappiamo più riconoscere la fantasia. Tutto è immaginario. Ci perdiamo in un lungo sogno, nella tana del Bianconiglio, tra gli orologi di Dalì, annegati dai riverberi retrò, per svegliarsi a metà settembre. Cioè ottobre, che è quasi novembre, quando avremo bisogno di un disco incantato, che ci trasporti sulle spiagge dell’Adriatico ovunque e in qualsiasi momento.
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