In brianzolo con l'animo ramingo
"America", ultima traccia di questo Zyngher di Paolo Monguzzi è, almeno a mio modo di vedere, la canzone che meglio rappresenta l'anima di questo disco. Un disco che, certamente, risulta interessante soprattutto per l'impasto linguistico con cui è stato costruito e, in particolar modo, cantato. Ovvero il dialetto brianzolo che qui Monguzzi elegge a lingua principale entro cui snocciolare le sue canzoni, canzoni semplici, chitarra e voce (e poco altro), in cui si racconta storie piccole, di gente normale e con normali bisogni.
"Zyngher è un disco in dialetto brianzolo, per metà nato per gioco: “Ho provato a tradurre nel mio dialetto una manciata di canzoni ‘anglofone’ a cui sono legato – ha raccontato Monguzzi - . In alcuni casi l’operazione si è rivelata impossibile, perché il dialetto certe parole non le contempla o più semplicemente perché alla prova del nove, il canto per intenderci, il risultato suonava male o in qualche modo tradiva il senso poetico dell’originale. Con alcune canzoni invece tutto è filato liscio, molto più facile che con l’italiano così povero di tronche e di onomatopee".
Tante soluzioni linguistiche, insomma, non sempre riuscitissime ma è davvero lodevole lo spunto. Quando poi l'obiettivo viene raggiunto, come nel caso della già citata America, la canzone per me migliore dell'intero album, pure meglio no?
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La recensione Zyngher – Live in Brianza di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-19 08:37:30
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