Un esordio convincente e significativo
Convincente e significativo, seppur (o forse proprio per questo) a causa della sua classicità. Ecco, in soldoni, l'esordio di Michele Mingrone che con La grande notte realizza un buon disco di folk cantautorale, dove i testi hanno, quasi sempre, uno spessore maggiore rispetto agli arrangiamenti ma dove, comunque, vi è una certa qual armonia fra le parti.
“La grande notte è quella che stiamo vivendo ormai da anni, con poche sfumature e qualche raro lampo di luce. Misteri d’Italia mai risolti, gestioni catastrofiche di costanti emergenze, il soffiare mediatico sul fuoco di sempre nuove paure, la superficialità diffusa nei vecchi e nuovi mezzi di propaganda di massa rendono questo periodo storico uno dei più pericolosi per l’umanità. Un concetto ben rappresentato dalla copertina di Valentina Mincolelli e Martina Forni che rappresenta una figura bendata, forse la giustizia, che urla mentre la benda viene colpita da un forte raggio di luce".
Con pezzi quali, ad esempio, "I figli del grano" il chitarrista fiorentino ci regala delle traccia che sono micro romanzi in cui si racconta, nel vero e proprio significato del termine, squarci di vita e quadri ambientati in mezzo alla natura, una natura antropizzata certo ma dove si può (e forse si deve) cogliere anche il suo lato selvaggio. Un esordio, avrete compreso, molto robusto.
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La recensione La grande notte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-05-31 11:28:30
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