Un lavoro che è anche un viaggio
Parlare di "Lontano, adagio" di Medaglia è un esercizio piuttosto semplice perché semplice (attenzione: non ho detto banale) è la sua musica: un cantautorato fresco e cristallino come acqua di montagna che sgorga dal "suo" Trentino fino ad arrivare a Bologna. Lungo la strada, una strada disseminata di cose belle e delicate, si affastellano le canzoni, canzoni come "Nei tuoi guanti bucati" che non fanno che aumentare la dose di romanticismo nell'aria.
"Le canzoni sono state scritte tra Sarajevo, Bologna, Trentino-Alto Adige, Parigi e Valencia - assimilando le storie dietro i luoghi e le persone che ho incontrato in questi ultimi anni. Il rock d'autore è il mezzo per trasmettere queste storie, dove l'attenzione ai testi è bilanciata da arrangiamenti semplici ma efficaci, attingendo dall'indie rock nostrano e dal nuovo cantautorato per restituire una musica sincera e diretta a coinvolgere chi la ascolta".
Medaglia, insomma, riesce nella non facile impresa di parlare di cose piccole in modo semplice senza risultare banalissimo oppure, troppo, già ascoltato: certo, è evidente il rimando a tutta una scuola di cantautorato-indie sempre e comunque ben codificato, ma il suo animo sincero, come si diceva prima "da acqua di montagna", lo si può avvertire praticamente in ogni canzone. E "Margini", al netto di tutto, è proprio una gran bella traccia.
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La recensione Lontano, adagio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-05-13 07:58:52
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