Nelle nove tracce del suo disco d'esordio, il gruppo toscano ci mostra quanto è bello scoprire il mondo quando si esce dai binari
Sbagliare strada. Stupirsi di quello che puoi trovare lungo il percorso. Cambiare le carte in tavola di quel complicatissimo gioco altresì detto vita. Ho perso di vista me dei 43.Nove parla proprio di questo.
Il primo disco della band versiliese, nata dall'incontro tra Cristiano Giannecchini ed
Elia Fulceri, è infatti una vera e propria ode alle inaspettate scoperte che ognuno di noi dovrebbe compiere durante il proprio percorso di crescita personale.
Un concept album con il quale il gruppo, usando la figura di un naufrago extraterrestre alle prese con un viaggio alla scoperta di quelle che noi umani chiamiamo "emozioni", mostra quanto sia necessario uscire dai binari per essere veramente felici.
Con Ho perso di vista me, i 43.Nove riescono a completare la parziale incompiutezza di fondo che aleggiava sopra Storia di un uomo, il loro (comunque buonissimo) EP d'esordio. Una maggiore profondità e consapevolezza artistica raggiunta anche grazie a un'intensa attività live costellata da alcune esibizioni come opening act di artisti del calibro di Blanco e Chiello.
Usando come base d'appoggio le quattro tracce presenti nel loro esordio discografico, la band tiene fede alla freschezza del proprio songwriting aggiungendo altri cinque brani in cui la malinconica dolcezza dell'indie (Potessi io) si mescola al crepuscolarismo dell'alternative rock (America).
Tutto questo strizzando l'occhio ai due generi "comfort zone" del gruppo, l'urban e il funky, come dimostra l'efficace connubio fra la voce acerbamente adolescenziale di Giannecchini e le barre disimpegnate ma orecchiabili di WHOSNITCH (Immagini) e BrusDMC (Capita alle volte).
I 43.Nove, usando come fil rouge dei frammenti di vita sparpagliati come tante polaroid su di un tavolo, riescono a raccontare in maniera sincera i dubbi, le incertezze ma anche l'inesauribile gioia di vivere della Gen Z. Una generazione che, a differenza del pensiero comune, ha davvero tanto, tantissimo da dire.
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La recensione Ho perso di vista me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-10 21:21:00
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