A Red Idea produce un album complesso ma dal tono confidenziale, tra cantautorato lo-fi e una psichedelia rilassata
Psych rock acustico, grunge, lo-fi, indie garage, cantautorato alternativo: la voce impastata del veneziano A Red Idea, al secolo Alvise Forcellini, sembra arrivare da una sveglia difficile, magari da un hangover di fumate. Ma dietro quell’attitudine svogliata si nasconde in realtà un songwriting capace di riconnettere tra di loro impostazioni musicali distanti tra loro nel tempo e nello stile.
Territori accomunati però da un certo mood, stralunato, sognante, che nel corso degli anni si è incarnato e più volte in forme diverse di scrittura fuori fase, sottilmente psichedelica, apparentemente dimessa: il danno cerebrale lisergico dei Pink Floyd, il lo-fi loser e frontaliero di Beck, l’orchestralità weird dei Neutral Milk Hotel. ‘A Second I Will Forget’ si inserisce a pieno in questa linea, con una scrittura dal tono familiare, rilassato, che permette ad Alvise di settare nel giro di poche tracce un contesto confidenziale da cui poi partire per condurre l’ascoltatore in percorsi molto più tortuosi del previsto: le nove tracce sono ricche di orchestrazioni e arrangiamenti stratificati, si dilatano con andamento lunatico e a volte surreale tra divagazioni jazz (Life Was Only, Episode 1), momenti più distintamente rock o psichedelici (For You And I, Your Beauty Is So).
Gli intrecci strumentali sono tutti firmati ed eseguiti dal titolare del disco, uno sforzo che, più che certificare un certo livello di capacità e dedizione, aiuta ‘A Second I Will Forget’ a mantenere una forte coerenza stilistica e consistenza di parole, musica e arrangiamenti, pur nella sua innata erraticità.
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La recensione A Second I Will Forget di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-23 10:55:41
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