"Esilio" è il nuovo brano con cui il cantautore Simone Maritano preannuncia il primo disco: un racconto di un viaggio durato due anni. In effetti, come meglio anticipare un viaggio se non con un esilio?
Simone è uno che si rifugia nelle sue parole, sembra trovarcisi proprio a suo agio. Sono parole dolci quelle in Esilio, un brano dal cuore infranto più di quello dell'autore stesso. L'artista ripercorre un'intera città, le sue componenti, le persone, le strade attraverso gli occhi di una relazione finita. Il ritornello canta "eri la mia città" come un lamento, per ricordare ciò in cui si rivedeva fino a un attimo prima della perdita. Se l'intento era quello di raccontare un viaggio in una città poco prima accogliente, e oramai scomoda, Simone Maritano ci è riuscito. Non ha tralasciato nessun dettaglio: treni, negozi, netturbini, piazze, traffico, marciapiedi, lampioni, pedoni, vandali. In ognuno di questi, è riuscito a intrometterci il tema della perdita.
Per quanto retorica la tematica del viaggio legata a una storia d'amore, l'artista è stato preciso e dettagliato. Musicalmente si accosta a un folk pop estremamente cantautoriale, a tratti isolato e fine a sé stesso, come se fosse lui la sua stessa reference e ispirazione. Forse anche in questo si percepisce quell'esilio che titola il brano.
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