Un album punk sulla vecchiaia. Molto bene
"Un album punk sulla vecchiaia? Molto bene!". Questa, vi confesso, è stata la mia reazione quando ho letto le prime informazioni su Sono un vecchio il nuovo disco de Il Re Tarantola. L'artista bresciano infatti, con il suo stile che mischia il lo-fi al punk, ha realizzato infatti un album che non solo mi è piaciuto per le tematiche proposte ma che anche ho apprezzato dal punto di vista dell'ardire. Già perché in un'epoca storica, e musicale, come quella di oggi, in cui c'è una vera e propria "riscoperta" del punk-rock o per meglio dire del pop-punk degli '10 del 2000, fare un lavoro del genere, parlando di vecchiaia in salsa punk è qualcosa di interessante.
Vien da sé che qui ci sono cose fatte bene, come "Colesterolo", gran canzone, e altre meno, specie quando il dato parodico eccede e tracima. Però, tutto sommato, come vi ho detto anche sopra l'impasto funziona bene, la direzione chiara e il disco si lascia non solo ascoltare ma è proprio godibile.
"Una specie di serie televisiva della durata di 2 anni, ma in musica. Ogni stagione un nuovo episodio, ogni volta una nuova sfaccettatura della vita dei non più giovani del nostro paese e del nostro tempo. Il disco è stato registrato durante il lockdown del 2020 nel mio monolocale, con dei pedali zoom per chitarra/basso, una batteria Alesis Nitro mesh kit e una tastiera. Tutto in cuffia per non disturbare i vicini che distano un muro da me. Le voci le ho registrate finito il lockdown nella taverna di casa dei miei, così potevo alzare la voce. Tutto in perfetto stile DIY. Per la prima volta mi sono aperto a delle collaborazioni (Dutch Nazari, Spasio Derozer, Lady Ubuntu, Mike Orange) per lo più per arricchire la parte cantata. Tutti hanno cantato la loro parte nei loro studi e me l’hanno inviata via mail. In perfetto stile moderno".
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La recensione Sono un vecchio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-01 08:33:23
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