Cantautorato gommoso e colorato
AHAHAH di De Relitti è un album di pop italiano veramente "facile" da spiegare. Infatti, e pezzi quali "Occhiaie" lo certificano, ad un lavoro di discreta rilettura della nostra tradizione cantautorale alla luce del lo-fi anni Duemila e dell'it-pop degli anni Dieci. Un tipo di riscrittura/rilettura che, per quanto non suoni esattamente come la cosa più innovativa della Terra, è certamente condotta con garbo e "educazione" da parte di De Relitti, il quale, dotato di un'ottima penna, riesce sempre a "portarsi a casa la pagnotta" e a regalarci un paio di canzoni veramente ben realizzate.
"Un disco pop che attinge dal beat dagli anni '60, dalla psichedelia dei '70 e dalla new-romantic dagli '80, con la lingua italiana a fare da filo conduttore e da curioso legante. Il primo vero disco di De Relitti".
Ne viene fuori così un album che, seppur non mi faccia mai gridare al miracolo, mi ha certamente donato sensazioni piacevoli, per altro grazie anche a degli arrangiamenti molto ma molto interessanti, come ad esempio "Cannibali e fiori", probabilmente il miglior pezzo dell'intero lavoro di De Relitti, almeno secondo il mio punto di vista. Al netto di qualche "basso" di troppo, gli "alti" di questo disco sono certamente deliziosi.
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La recensione AHAHAH di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-01 08:21:30
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