Chiaro e evidente che quando hai esperienza proprio da vendere come i Capside la sfida più grande sia non tanto quella di convincere, ancora una volta gli addetti ai lavori oppure gli affezionati, ma quella di innovare, cambiare un po' la formula e rinfrescare la proposta senza, mai, snaturarla. Con Ladyesis, il loro nuovo disco mi pare proprio che abbiano centrato il punto: il progressive rock, ibridato da una buona dose di pop di pezzi come "Un altro lunedì" funziona che è una meraviglia e, senza ombra di dubbio, sarà davvero apprezzato dai fan di più lunga data della band sarda.
Come unico contraltare/controcanto di questa narrazione voglio muovere una mia perplessità: anche se intuisco e comprendo il piccolo portato di novità sulla formula nota del gruppo, vi riconosco anche una certa qual timidezza: forse mi sarebbe piaciuto sentire qualcosa di davvero "differente" rispetto alla grande tradizione dei Capsidi. Che sono sono stati, comunque, molto bravi qui eh.
"I Capside (da leggersi alla “latina”) sono una band storica sarda del circuito rock alternativo di Sassari. Suona da sempre musica propria e col tempo compatta il proprio stile, una miscela di progressive rock, con influenze pop e jazz. La band vanta una esperienza pluriennale, con vari concerti nei locali e nei festival dell'hinterland cittadino e regionale".
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