Morning Haze con questo Ominous Ascent realizza un lavoro interessante almeno per due aspetti: il primo è il lato più meramente tecnico. Infatti, proprio tecnicamente parlando qui siamo di fronte a un ottimo lavoro, realizzato da chi, con massima evidenza, "ne sa" di musica e di come si registra un disco. Oltre a ciò, tuttavia, e pezzi come "Castaway" sono lì a dimostrarlo, c'è anche tutto uno spettro di sentimenti qui espressi che lo rendono un album molto stratificato, forse perfino troppo.
Mi spiego meglio. Promuovendo, in generale, l'ambient-progressive di matrice elettronica del producer Raffaele Monego avrei preferito, soprattutto nella prima parte del disco, maggiore coesione dal punto di vista sia compositivo che di scelta delle emozioni. C'è tanto, forse perfino troppo di tutto e per tale ragione ho davvero preferito la seconda parte del disco, che giudico molto più rifinita e anche personale. Rimane il fatto che, prendendolo tutto assieme, diciamo così, il lavoro rimane non solo di qualità ma pure di ottima qualità.
"Il nuovo album vuole essere un'espansione e un'esplorazione più approfondita di quanto fatto nell'ultimo EP "Nature Prevails". Con l'aiuto di diversi fotografi, la musica è stata creata dalle immagini come se fosse una colonna sonora basata su di esse. Non c'era un tema centrale da seguire nel momento iniziale del processo creativo, né con le immagini né con la musica. Ciò che è venuto fuori alla fine è permeato da un sentimento di speranza, la maggior parte delle melodie e degli accordi sono malinconici ma mai struggenti".
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