L’intenzione di GOV nel dare alla luce ‘Cuore Mio’ è abbastanza limpida: scrivere un brano d’amore che giochi con la ballad romantica e l’alternative rock senza rinunciare alla tenerezza, tenendosi sul semplice e cercando quasi una dimensione di filastrocca, da poesia leggera e archetipica. Si tratta del terzo singolo estratto da ‘Iridescenza Polvere Ombre’, il nuovo album del musicista italiano di stanza da anni a Berlino, alle spalle già una cospicua serie di release tra elettronica e rock. E in effetti dal brano ci arriva l’eco di un altro gruppo italiano con le radici a Berlino; parliamo ovviamente dei CCCP, e ci sembra abbastanza evidente la ricerca quella semplicità sghemba e sentimentale di alcuni dei momenti più pop della formazione emiliano.
Il problema è che l’originalità di una crasi tra punk e canzone italiana, romantica nella sua asciuttezza, non può avere più l’effetto di qualche decennio fa. Oggi un brano come ‘Cuore Mio’ arriva come un ibrido monotono e dall’identità poco convincente, una canzone rock poco rock o una ballad pop senza i crismi necessari, con un testo sentito ma tutto sommato prevedibile. Anche la linea di chitarra solista che accompagna tutto il brano, in un gioco a due voci con il canto, perde le sue potenzialità melodiche ed evocative molto “zamboniane” dietro ad un suono piatto e poco convincente. Strano, perché invece alcuni dei suoni di sottofondo sono ben curati e raccontano l’esperienza di GOV con la musica elettronica.
In realtà ‘Cuore Mio’ è probabilmente un esperimento, magari quasi un divertissement, che potrebbe funzionare meglio se inquadrato nel contesto dell’album che anticipa, e che forse riuscirà a dargli un senso che come brano isolato non siamo riusciti a trovargli.
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