Se c'è un confine tra musica e "ricerca", nel senso di confine tra suoni e rumori allora i Twig Infection sono proprio lì, al confine tra ciò che è musica e ciò che forse lo sarà. Sì, perchè come nella musica classica i moderni compositori si spostano sempre di più verso il rumore e la dissonanza, così succede spesso anche nei gruppetti ultrasotterranei e senza molto pubblico come i Twig Infection. E qui mi pongo sempre le stesse domande: che significato ha il rumore?
Ora lo so, ho una risposta, che è una domanda: ti piace?
Allora il rumore ha lo stesso significato di un qualunque arpeggio nella vostra tonalità preferita.
Bhe', a me il rumore piace, specie quando c'è un tentativo di guidarlo, di governarlo, di dargli forma e renderlo suggestivo, come succede qui, ad esempio nella terza traccia "frog, jobs for unemployees" che mi fa venir in mente scenari da film thriller, con la tensione che sale dopo ogni nota-rumore.
Comunque non è sempre e solo rumore, spesso è ritmo, spesso sono pause. Talvolta un giro di basso e qualche accordo distorto ti danno l'impressione di voler concedere uno spazietto all'armonia, ma è solo una finta. Ma è il suono - rumore o no - che comanda.
Purtroppo delle 12 tracce riesco ad ascoltarne solo 5 per chissà quale difetto di masterizzazione, ma son bastate per lasciare in me un segno positivo e per pensare che, in fondo, il problema di questo tipo di musica è nella difficoltà d'ascolto. Non puoi ascoltarla così, come un qualunque disco puramente melodico, perchè a tratti ti sembra pure fastidiosa. E' come un libro di filosofia rispetto ad un romanzetto. I generi così - sperimentali e rumorosi - hanno più senso se vissuti nel momento della creazione... cioè ha senso vederli dal vivo, dove la suggestione è più forte e dove ci si può concentrare sulle emozioni e sulle sensazioni. Magari in un auditorium o in un teatro... insomma, questa musica è più colta di quanto pensiate.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.