Alla nuova prova discografica in studio, nonché reduci anche da belle e interessanti esperienze esterne – tra le più importanti spicca la rivisitazione di Apapaia a firma Pelù-Renzulli per la compilation ufficiale Trent'anni di 17 Re del 2016 – i modenesi EGO59 proseguono il loro cammino professionale assestando la formazione sulla formula del quintetto e scegliendo definitivamente la direzione rock dura e pura in ottica anche radiofonica per evidenti – e pur giuste – intenzioni espansionistiche in termini di affluenza di pubblico.
Nel nuovo album Tempi così, infatti, l'impostazione complessiva fa fede a una predilezione rock genuinamente cristallina, più orientata verso seminali rimodulazioni nostrane (Litfiba di seconda ondata in primis, ma anche Rats in alcuni frangenti) che riferita a maestranze di caratura internazionale, per quanto il piatto sia ricchissimo di imponenti spunti hard rock e blues molto abilmente recepiti e posti in essere con un consapevole spirito di iniziativa personale non privo di sostanziosi ammiccamenti heavy sia nelle strutture vocali che nelle architetture chitarristiche generali (Muori di me).
Come ogni buon album di rock radiofonico (in) italiano, certo, non mancano consuetudini lievemente da tavolino per la cesellatura di soluzioni melodiche tendenzialmente pop nelle scelte più evidenti in termini di ammiccamento al gusto generalista (Immagine), ma si tratta sempre di deviazioni in linea con la struttura portante del lavoro in questione, fatta anche di strizzatine funky (Tempi così) o sfumature semi-wave (Neroviola) che meglio amalgamano una metodica di scrittura altrimenti troppo uniforme e rinchiusa in recinti di sterilità creativa.
Immancabile, ovviamente, anche il lato power ballad sempre in ottica coscienziosamente e talentuosamente commerciale (Libertà), ma sorprendente e curioso risulta essere, infine, il momentaneo dirottamento in territori grunge-funk in ottica Spin Doctors (Stop) per la chiusura di un cerchio forse un po' scontato in termini di contenuto e arrangiamento di base, ma anche variopinto e variegato proprio nei frangenti in cui il rischio di ridondanza strutturale appare in esaurimento di scorte argomentative.
Niente di particolarmente succoso per chi cerca soluzioni alternative ma, indubbiamente, godibile e affidabile per chiunque desideri, fondamentalmente, benessere uditivo e semplice quanto immediato trasporto emozionale.
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