Tanti riferimenti, tante emozioni
Galonicon Cronache di un tempo storto è riuscito in un piccolo, o forse grande, miracolo. Ovvero realizzare un disco di cantautorato puro, da un certo punto di vista che si potrebbe definire intellettuale, nel senso dei numeri rimandi a scrittori e opere letterarie "alte" senza però mai suonare "citazionistico fine a se stesso" o, peggio, spocchioso fino al midollo. Per capire quanto sto dicendo vi invito ad ascoltare un pezzo come "In mezzo alla fretta", la traccia numero tre. Ecco, per me questa è un ottimo esempio di come si possa comporre una canzone "molto alta" senza però rinunciare a quella "patinatura di pop" che rende il tutto più leggero e, in un ultima analisi, fruibile.
Nonostante a mio avviso una certa qual flessione nel finale e un pezzo dove si sente troppo la voglia di "impressionare l'uditorio" ("Mare magnumo", sto parlando di te) il disco è buono e Galoni è bravo. Molto bravo.
"Fortemente influenzato dalle letture di Raymond Carver, Michail Bulgakov e Cormac McCarthy, il cantautore pubblica un disco maturo e ispirato, undici brani inediti che con un approccio diaristico e giornalistico ripercorrono un tempo complesso e “storto”, come quello della storia più recente, alternandolo a piccoli racconti autobiografici per tracciare una vera e propria mappa delle relazioni umane. Eventi come il crollo del ponte Morandi, la tragedia nel canale di Sicilia, il lockdown e il negazionismo dilagante si sovrappongono alle storie di vita di un uomo qualunque, alle sue paure e ai suoi sentimenti, diventando l’occasione per raccontare - e raccontarsi - potendo guardare il mondo da una prospettiva differente".
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La recensione CRONACHE DI UN TEMPO STORTO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-23 08:19:11
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