Cristalli di ghiaccio sui vetri di questa mattina gelida, aspirazioni all’interminabile inverno con suoni distorti, cullata dai Floss come fossi sdraiata in una notte di stelle cadenti. Segmenti ipnotici, ballate acide, forte presenza dei Sonic Youth in vari angoli, frammenti postrock dilatati: questo lavoro, registrato in tempi brevissimi e con mezzi propri, gira davvero bene. Sognante e morbido nell’intro "Drive-in" come in "Pete Martell and his revenge to the wood", diventa lucido e rabbioso con "Das intermezzo", trascina fino alla fine con pieno coinvolgimento e regala con "I’ve a liquid woman in my hat" una perla da brividi, dolce e opaca, che ricorda le atmosfere new wave con una chitarra che piacerebbe tanto ai Cranes. Una meraviglia. Ho viaggiato con loro e mi è piaciuto: "Chrèon ep" è un labirinto di sensazioni decise, un respiro caldo tra le venature azzurre e immobili della prima neve, e un’ottima prova.
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