I Thee Jones Bones propongono 12 ballate in pieno stile Rock&Roll nelle quali, è evidente, non c'è alcuna pretesa di reinterpretare o trasfigurare gli standard che sono ormai impressi nel nostro patrimonio musicale da oltre 50 anni.
E’ "Wake up" a svegliare i primi suoni di una batteria satura e di voci primitive, ululati e gorgheggi che si sovrappongono e si alternano a una chitarra sinistra fusa alla martellante percossione. Giocando su uno stretto dialogo tra chitarra e batteria, "Rock'n'Roll is a lifestyle", fa affidamento sulla composizione di brani energici e istintivi che si estendono per tutta la loro durata come un flusso continuo, ansimante e forsennato. L’assenza di respiro e di stacchi concisi tutto sommato rendono le tracce prive di significativi momenti d'attenzione. In alcuni episodi, i suoni più scarni e sgranati ricordano lontanamente l'immagine della Jon Spencer Blues Explosion, senza però riuscire a irrompere con delle ritmiche altrettanto violente. Solo alla fine il tiro del disco si abbassa, come dovesse prendere fiato dai convulsi balli febbrili che hanno preceduto le ultime due tracce. La prima di queste, "Quiet song#2", è la trasposizione soft dello spirito del disco, dove la chitarra acustica prende il posto delle distorsioni e una percussione sorda fa il verso alla batteria.
Il punto di forza, la carica che l'immediatezza conferisce a questo lavoro, è penalizzato dalla mancanza di una ricerca di sonorità proprie e dall'affidamento sulle soluzioni musicali di un genere già esplorato e consolidato.
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La recensione Rock'n'Roll is a lifestyle di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-11-08 00:00:00
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