Forse perché ho passato troppe ore su Final Fantasy XVI ma il nuovo disco dei Fabricio Alvarez mi è parso davvero simile alla storia della Fenice, ovvero che la band friulana è tornata più forte di prima. Ok non ci sono le ceneri del pennuto mitologico, ma il punk rock, mischiato al post-rock, qui espresso è, senza ombra di dubbio, qualcosa di molto vicino all'incendiario. Eppure queste fiamme sono scaturite, è bene ricordarlo, da una band ormai molto esperta, che è insomma da un certo qual tempo che sale sui palchi di mezza Italia.
Tuttavia, proprio per andare contro a qualsiasi tipo di forma di "aegismo" così lontana dalla filosofia di Rockit, pezzi come "Scary Night" stanno lì a confermare che l'età anagrafica non conta nulla nella musica e nell'arte in generale. Ciò che davvero importa è lo spirito e l'atteggiamento e i Fabricio Alvarez si pongono nel giusto modo di fare le cose: più potenti, più fiammeggianti e più punk-rock di sempre. E pazienza se verso il finale l'album perde un po' di mordente e finisce per ripetere se stesso. Personalmente ero già stato conquistato dai primi due terzi, guizzanti, tonanti e riuscitissimi. Avanti tutta perciò, in una carriera di ormai lunga data, che conferma come quello dei Fabricio Alvarez sia un nome baricentrico per il punk-rock made in Italy.
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