Dieci canzoni per festeggiare oltre dieci anni di attività, un arco di tempo lungo che va rispettato e celebrato. Così l'album dei Too Left 2 Be Right stende un ponte crossover tra il rock, l'indie e l'alternative, con l'aggiunta di un tocco vintage a suggellare il tutto.
In apertura Candies, il manifesto del disco, parte elettronico per poi attraversare almeno due o tre dimensioni temporali e sonore, dal rock'n'roll alla ballata. A un certo punto potrebbe anche arrivare a sembrare come un duetto con i Red Hot Chili Peppers. Maybe We Both dà quindi corda alla libertà musicale del gruppo romano con un'atmosfera spensierata e Tio Bab apre una parentesi più riflessiva. Sideway Down tratteggia un lungo flusso di coscienza che sa anche arrabbiarsi, Half a glass of wine mostra una sfumatura ancora differente attraverso il riflesso di un calice, mentre Monoface Dice suona come un casino organizzato, quello che puoi trovare sui social ogni giorno.
I Too Left 2 Be Right sono Pietro Tardioli alla voce - multiforme e cangiante, come l'acqua -, Mauro Borioni alla batteria, Fabrizio Sclano alla chitarra e Marco Termine al basso. Gli arrangiamenti creati da questo quartetto formano uno scheletro molto strutturato ed elaborato.
Ma la duttilità e l'ecletticità sono la vera cifra artistica della band, che con i suoi testi si impegna a trasmettere sempre messaggi di positività e speranza. Se proprio si volesse cercare una chiave per dare un consiglio in vista dei prossimi lavori, si potrebbe forse suggerire di operare scelte e sintesi laddove possibile, selezionando e valorizzando gli spunti migliori, per rendere i brani più agili e alleggerire l'ascolto complessivo del disco.
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