Hofmann Orchestra
Un'estate all'inferno 2023 - Rock, Alternativo

Un'estate all'inferno
14/07/2023 - 12:04 Scritto da Stefano Gallone

Il nuovo album del trio romano trae spunto – come molti altri – dalla recente pandemia ma – a differenza di molti altri – ne fa un uso antropologicamente saggio e significativamente concreto

Avere qualcosa da dire è sempre un po' un terno al lotto per chi vuole provare a fare musica senza avere a portata di mano idee concrete e argomentazioni tali da suscitare un interesse collettivo sulla scia di narrazioni che, spesso e volentieri, prendono gli aspetti più comuni della quotidianità per poi smembrarli e analizzarne, punto per punto, ogni difetto e ogni contraddizione. Il tutto rivolgendosi a chi vorrebbe semplicemente vivere la propria vita al di fuori di dinamiche incomprensibili legate a una diversa – ed erronea, per quanto ormai globale – visione delle cose.

Forse proprio l'ironia – anche se non assieme alla proverbiale risata, magari più a braccetto con un ghigno isterico fatto di rabbia e rancore tenuto a bada dalla forza delle più civili convinzioni – seppellirà, se non altro, il rapporto che con le faccende quotidiane ha chi non rivolge lo sguardo nemmeno alla propria immagine allo specchio per paura di ritrovarsi, da un momento all'altro, a contatto con un vero e proprio mostro di avidità emozionale, impegnato com'è a rendersi piacevole attraverso uno schermo – piccolo o grande che sia – mentre fuori campo incombe la fine dei giorni per una quasi definitiva apocalisse del senso umano di appartenenza a un qualsivoglia pianeta abitabile.

Ed è con un approccio e uno spirito guida di questo calibro che il nuovo lavoro in studio dei romani Hofmann Orchestra (Alessandro La Rosa, Giulio Cecchini e Stefano Taborri) arriva a presentarci il conto di passato, presente e ipotesi di futuro impossibili da sostenere se non con la convinzione di essere parte di un tutto di cui, in assenza di concreta voglia di vivere al di fuori di tanta – troppa – melma odierna, sarà sempre più difficile individuare possibili sbocchi ed evoluzioni esistenziali.

Un'estate all'inferno, allora, giunge alla nostra attenzione carico di energia sia sonora che discorsiva, a tal punto da arrivare a fungere quasi da boccata di ossigeno in quei rari attimi in cui riusciamo a tirare la testa fuori dal mare di escrementi che attanaglia il vivere attuale di noi poveri scemi desiderosi di sincerità e normalità cognitiva. Già, proprio quella normalità tanto affannosamente acclamata durante la più recente peste nera – spunto riflessivo da cui proprio quest'album fa partire ogni percorso intuitivo – e poi rivelatasi, a tutti gli effetti, mero e squallido ritorno a usi e costumi perfettamente consolidati (ma squallido lo era anche nel mentre di una temporanea fine del mondo percepita non come urgenza umana, bensì come necessità di non smettere di posizionare sul mercato un qualunque prodotto).

La base strutturale, sonicamente parlando, è sostanzialmente quella di un power trio orientato verso sani traguardi di progressivo ampliamento compositivo incentivati da estro e talento fuori discussione in termini di scrittura e arrangiamento. Dimostrano una simile attitudine, con pieno merito, alcune aperture marcatamente beatlesiane miste ad approcci cantautorali nostrani (Mi chiedi spesso, Youporn) che fanno da trampolino di lancio per dinamiche decisamente meglio orientate verso prospettive indie-alternative-pop (Perché amo il mio lavoro) anche in salsa brit-psichedelica (Ne vederemo delle brutte) con sprazzi semi-garage-grunge (L'importante è esagerare, Solo l'umanità). Suggestiva è anche una certa predisposizione psichedelica di stampo '60 (Vessare humanum est, Liquefatto) come pure una non indifferente attitudine rock'n'roll, per quanto di stampo più attuale che in riferimento a miti passati (Un'estate all'inferno).

Senza dubbio una notevole prova di insieme sia in termini di stratificazione creativa che – cosa non meno importante – in ambito di concreta visione e rispettiva significazione antropologica.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.