ELEKTROBOT Space Invaders 2023 - Elettronica

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Synthwave nel nome (e nel segno) di Stranger Things

Space Invaders degli ELEKTROBOT è un disco molto semplice da raccontare: infatti occorre fare una serie di riferimenti incrociati con serie, mode e "prodotti pop" della cosiddetta "retromania Anni Ottanta" centrifugati in sette canzoni, sei cover più una versione strumentale di "Running up that hill". Il risultato che ne viene fuori, ovviamente non potendo brillare di chissà quale originalità per evidenti motivi, è decente, senza infamia e senza lode. I pezzi sono eseguiti bene, suonati con passione e amore ma, diciamo così, non si riesce mai a dare un'interpretazione veramente originale ai brani proposti. 

"Siamo attratti anche dalle produzioni synthwave delle recenti colonne sonore di TV series, un esempio su tutte, “Stranger things”. Riteniamo che le produzioni di musica elettronica suonino tutte molto simili tra loro e la batteria acustica conferisce al risultato finale un aspetto di umanità e impatto che altrimenti non avrebbe. Siamo concordi che questa scelta sia una caratteristica peculiare, unica e importante del nostro sound, un modo per diversificarsi dagli altri".

L'attrazione di cui si legge nella biografia, insomma, pare essere ancora troppo forte per la band milanese che però in "Tainted love", almeno a mio avviso, realizza la sua traccia migliore: infatti il pezzo originale viene scarnificata e ne viene fuori una versione al tempo stesso più "muscolare" e più "schietta", di sicuro impatto. 

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La recensione Space Invaders di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-01 08:13:08

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