"Il disco racconta di come, dal suonare pianoforte classico, Alessandro Campagna sia diventato OBE, un compositore e produttore che nei suoi pezzi unisce la musica orchestrale a quella elettronica.
“Reverse” è un prodotto molto intimo, nato sia da problemi familiari e relazionali vissuti dall'artista, ma anche da successi molto importanti sia a livello personale che artistico".
Un disco molto particolare questo che, lo voglio subito anticipare, mi ha quasi più convinto dal punto di vista ideale, forse filosofico, piuttosto che musicale. Mi spiego meglio. Pur riconoscendo nell'ambient ibridata all'elettronica, qui presente, il suo "bravo" tratto distintivo e identitario, con momenti anche molto felici "Duality" o "Flaws", mi interessa molto più ragionare e riflettere su come Alessandro Campagna abbia voluto presentare al pubblico la sua, diciamo così, "metamorfosi" da, appunto, Alessandro a OBE. Un processo in fondo non troppo lento, non è detto sofferto ma di sicuro che non è accaduto "dalla sera alla mattina".
Eppure, nel breve volgere di undici canzoni, ecco che il "passaggio" si completa. Realizzare un disco per segnare il proprio ingresso nella vita "da artista" lo trovo un qualcosa di molto romantico, forse un pelino anti-storico, immersi come siamo nell'epoca del disimpegno, ma che va sottolineato a prescindere.
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