Uggioso diario personale in cui riversare tutte le ammaccature che si celano dietro ogni "non è nulla".
“Non è nulla”, vale a dire la frase sovrana da pronunciare quando qualcosa ci ha effettivamente toccato più o meno nel profondo, ma non siamo disposti a mostrarlo. Vogliamo immaginare che questa sia l’origine dietro all’omonimo progetto Non È Nulla: valvola di sfogo per tutte quelle situazioni in cui si sarebbe voluto dire qualcosa ma, per una ragione o l’altra, non è si è riusciti a farlo. Ecco, quindi, che le canzoni diventano un’occasione per dare forma finalmente compiuta all’inespresso che giace sottopelle.
Follie Autoreferenziali, la nuova uscita di Non È Nulla, offre effettivamente qualche sostegno alla nostra congettura, a cominciare dal titolo. Follie Autoreferenziali, vale a dire pensieri in apparenza sconclusionati, come quelli che rimangono sul fondo del nostro cranio ogniqualvolta diciamo che non è nulla; una sorta di flusso di coscienza, a detta dell’autore stesso, specchiandosi nel quale qualcuno sarà in grado, auspicabilmente di identificarsi. Ed esattamente come questi pensieri sotterrati in noi stessi, anche gli undici brani di questo album odorano di rimpianto e rimorso: una sottile patina di uggiosità novembrina si appoggia con ostinata delicatezza sulle spalle dell’ascoltatore, che in questo intersecarsi di indie e post-rock può lasciarsi andare e finalmente crogiolarsi nella malinconia delle sue passate mancanze. L’unico momento in cui questa cappa si allenta per mostrare un po’ di sereno è Ancora; ed è interessante notare che si tratta dell’unico brano strumentale. Qui i synth aprono le finestre e fanno finalmente entrare un po’ di aria fresca, mentre il titolo lascia immaginare che, nonostante tutto, ci sia ancora spazio per un po’ di pace.
Riuscendo sempre a giocare sul filo dei propri personali sentimenti senza mai scivolare nell’autoreferenzialità più sterile (contrariamente a quanto il titolo potrebbe suggerire ad un primo impatto), Non È Nulla confeziona un diario in cui riversare le piccole e grandi ferite che l’esistenza ci infligge continuamente. Non un disco da assolata giornata al mare, questo va detto: meglio conservarlo in attesa delle prime piogge settembrine. Allora sì che potrete gustarvi appieno le sue atmosfere.
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La recensione Follie Autoreferenziali di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-06 19:00:00
COMMENTI (1)
Grazie ❤️ @dbonfanti