Dicono di aver avuto l’idea nell’estate 2005. Elencano tre righe di ispiratori, dagli Sparklehorse a Stephen Malkmus citando, per carità, tutta gente che c’azzecca, dicendola alla Tonino. Eppure manca proprio quel nome. Quello di Sufjan Stevens, di cui proprio dall’anno scorso circolano in rete i “Christmas Albums”, che ora - finalmente - vediamo pubblicati ufficialmente. Sarà davvero una combinazione, ma pare improbabile che i siciliani Albanopower abbiano avuto la stessa idea nello stesso lasso di tempo in cui l’ha avuta un’artista singolarmente vicino alla loro area di ispirazione. Sia come sia, questo affascinante dischetto non rubacchia nulla, a parte forse l’idea: e pur muovendosi in territori similissimi non mostra di seguire le orme del cantore di Michigan e Illinois, tant’è che “Silent Night”, pur evidentemente stevensiana, così come “Happy New year”, è notevolmente diversa dalla versione dei “Christmas Albums”. Laddove quella è deserticamente e candidamente spirituale e incantata, questa (e) è (sono) malinconiche e ripiegate in se stesse. Sono anche gli episodi più convincenti. Troppo pesante la cupezza di “I Saw Mommy Kissing Santa Klaus”, mentre la desolazione di “Jingle bells” sa un po’ di già sentito. Ma nel complesso un bel dischetto. Bravi.
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