Ars Musica è vibrante, variegato e variopinto
Gran album questo di Daniele Morelli. Ars Musica, infatti, mi è piaciuto proprio tanto, soprattutto per il suo grado, piuttosto "folle" al giorno d'oggi, di totale libertà compositiva. Per comprendere meglio quanto sto dicendo, oltre che a ricordarvi che qui si sta parlando di musica sperimentale e strumentale, con echi psichedelici, vi basta ascoltare "Bragi", canzone numero tredici dell'lp. Una vera e propria cavalcata a suon di chitarra nella mente, creativa, di un compositore che si mette a conversare con gli dei alla ricerca della traccia ideale.
Certamente non il disco più "facile del mondo" ma la possanza e l'impatto della verve creativa lo sentiranno anche i più distratti fra di voi.
"Questo viaggio si sviluppa in diversi luoghi geografici, partendo dalla mezzaluna fertile in Mesopotamia, passando per l’Egitto fino a raggiungere l’antica Grecia. Ogni brano parte da semplici idee ritmiche per creare nuovi paesaggi sonori ed è sempre arricchito da rumori della natura interamente riprodotti con la chitarra. Ascoltando le tracce del disco si ha come l’impressione di immergersi nel passato in una musica che, nonostante l’utilizzo di strumenti moderni, fuoriesce da un mondo sepolto popolato da dei ormai sconosciuti. Tra questi c’è Enki, dio mesopotamico dell’acqua, della conoscenza e della creazione, descritto in un gioco di poliritmie che sovrapponendosi creano un paesaggio sonoro sconosciuto. Marimba è invece una divinità africana appartenente al culto degli Akamba dalla quale si dice derivi il tipico strumento africano e messicano e che in questo brano viene descritta attraverso un suono sfuggente, fluido, aperto alla psichedelia. Kinich Ahau è riconducibile alla cultura Maya e rappresenta un omaggio alle civiltà precolombiane attraverso una musica più geometrica, aperta ad ogni tipo di interpretazione".
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La recensione Ars Musica di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-08 08:01:49
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