Peppe Voltarelli è uno dei migliori cantautori italiani, da anni ormai. Il fatto che non abbia il, francamente sacrosanto, successo che meriterebbe non è oggetto di quest'analisi, anche se squarcia un abissi piuttosto profondo su un sistema comunicato abbastanza storto nel mondo musicale nostrano. Tuttavia questo suo nuovo disco La grande corsa verso Lupionòpolis è l'ennesima tappa di un percorso luminoso dell'artista calabrese che qui, da un certo punto di vista, omaggia la sua terra con numerose canzone giustappunto in calabrese.
"Il disco, che contiene dieci nuove tracce di cui otto canzoni in dialetto calabrese, una in italiano e un valzer strumentale, è stato registrato lo scorso febbraio e vede la presenza di musicisti di calibro internazionale quali Davin Hoff (contrabasso), Jake Owen (chitarre), Stephane San Juan (batteria), Mauro Refosco (percussioni) e la partecipazione di Eleanor Norton (violoncello), Dough Wieselman (sassofono e clarinetto) e Amy Denio (voce)".
Ne viene fuori un lavoro al tempo stesso molto ambizioso, per la cura e la qualità della registrazione ma anche povero, nel senso nobile del termine, perché non si appiglia a nessun orpello ma, in numerose occasioni, c'è praticamente solo Voltarelli e la sua canzone, la sua storia in musica che si presenta, appunto, "nuda e bellissima". Tornando al discorso con cui ho aperto questa recensione, una mini j'accuse sullo showbiz nostrano, è bello che vi siano, ancora, artisti del calibro e della risma del "nostro" cantautore calabrese che, in fondo, necessita di pochissimo per fare tantissimo. E allora perché non tributargli il giusto merito "diffondendo il verbo" di quanto sia bravo a "fare canzoni". Il compito, la sfida e, perché, la missione è anche la vostra.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.