Il quartetto vicentino trainato da un ritornello energico in un brano rock dalla vibe anni zero
Anima punk rock, toni post grunge e indie anni ‘90, la voce cristallina di Eva Trappolin a guidare il tutto, lanciandosi in un ritornello melodico e orecchiabile: Slow Rush, il quartetto vicentino messo insieme dalla cantante Eva Trappolin nel 2020 arriva a questo nuovo, singolo con le idee chiare e un DNA ben riconoscibile.
Dopo un passaggio agli esordi più legato ad un approccio punk rock, già dal primo EP iniziano ad aggiungersi al mix chitarre più morbide e il feeling melodico di certo rock dei tardi anni ‘90 e primi 2000 e oggi la formazione, che nel frattempo è passata attraverso qualche cambio di organico, arriva a questo ‘C.’ suonando con un'intenzione a metà tra Cranberries, Garbage e i più contemporanei Paramore, con una spinta ritmica “in faccia” (grazie anche ad una discreta produzione) è un ottimo chorus di stampo americano che sembra arrivare dritto da un videoclip in heavy rotation di qualche anno fa. Citiamo tutti i gruppi con cantanti donne non perché sia un genere a sé (anzi), ma perché nell’economia della canzone è la linea di Eva a trainare il tutto.
Viene allora da chiedere se non sarebbe più interessante tentare la via di un testo in italiano e facilitare l’immersione maggiore del discorso tracciato dalla linea vocale. Tanto più che i testi della band provano a raccontare i patemi amorosi da un taglio ispirato ad “avventure mistiche, incontri karmici”, che forse si potrebbe portare più facilmente all’attenzione degli ascoltatori.
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La recensione C di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-27 23:04:36
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