Il cantante casertano è il primo e l'ultimo dei romantici, concentrando i suoi sentimenti in canzoni brevi come le sue folgoranti storie d'amore
Ancora non abbiamo capito se è il colpo di fulmine a parlare, ma lo sapete come si dice, no? Il cuore ha delle ragioni che il cuore non conosce o qualcosa del genere (e chissà se Pascal l'avrebbe mai scritta questa frase, sapendo quanto sarebbe stata abusata). Quindi farsi conquistare così, da un ragazzo che "ti amo" te lo dice quando si presenta e che ha deciso di chiamare il suo primo disco Dongiovanni, ha tutte le premesse perché sia la cosa più sbagliata del mondo. Eppure.
Insomma, ci siamo cascati e ormai non ci tiriamo più indietro. È che Giovanni Ti Amo è un romantico per natura, uno di quelli che ogni volta che esce di casa si innamora venti volte di chi gli passa accanto, ma per davvero. E, quando succede, nella testa partono immediate le sue canzoni, piccoli bozzetti ondeggianti di un cuore che batte forte e cerca di darsi pace in mezzo alla calca. Nessuna delle sei tracce del disco supera i due minuti e mezzo: sono amori fugaci e folgoranti, storie che nascono e finiscono in un bacio, ma non per questo sono meno intense, perché in quel momento c'è il tempo per lasciar trascorrere anche un paio di vite insieme.
Con Dongiovanni, Giovanni Ti Amo ci ribalta dentro quell'oceano di sentimento che si muove dentro di lui, un disordine emotivo che va dal simil-punk scoordinato di Bambina in discoteca alla microballad di un minuto e 13 secondi con una punta di psichedelia Un bacio in America, dai tuffi nell'eros di Cloro allo struggimento notturno – "arriveranno tempi migliori, io nel frattempo bevo una Peroni" il verso che vi farà dire "amo noi" – di Falene. Se cercavate la crush dietro cui buttare l'estate, ecco il disco buono per accompagnarvi nel viaggio.
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La recensione Dongiovanni di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-02 12:10:00
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