Ancora al giorno d'oggi, almeno in Italia, pop e cantautorato non è che vadano così tanto a braccetto. Sì, certo, ci sono luminosi eccezioni ma, giustappunto, sono eccezioni. Ecco, in tal senso, un disco come storie di arcieri e altri animali di Maura, al di là dell'essere un buon disco tout court, è una buona notizia a prescindere. Già perché la songwriter bolognese, nonostante qualche incertezza di troppo, riesce a fornire una propria via a un cantautorato che non ha paura di suonare pop e contemporaneo, con pezzi quali "Terra bruciata" che magari non diventeranno degli instant-classic, ma che stanno lì a confermare la bontà e specificità dell'intero progetto.
"Musicalmente le sue ispirazioni scrutano oltreoceano, in un'ideale risposta italiana alla nuova canzone d'autore indipendente di Phoebe Bridgers, Julien Baker, The Japanese House, Gracie Abrams. Dopo i promettenti singoli degli scorsi anni che hanno contribuito a farla conoscere attraverso anteprime su Billboard e SentireAscoltare, inserite su importanti playlist editoriali di Spotify, Tidal e Apple Music, nell'album di debutto Maura continua il suo percorso intrigante e mai banale. All'interno del disco, tra i singoli già pubblicati, saranno incluse infatti "Nel mio bosco" presentata a inizio anno in anteprima video su Bossy con una lunga intervista che ne mette a fuoco la personalità e le ispirazioni letterarie, le sinuosa ballad indie rock "Terra bruciata" e "Tu fai di me", la traccia "Rubi in chiesa" dove la sua anima pop si avventura in percorsi elettronici affini alle sue prime uscite".
Tutto considerato perciò mi spingo un po' oltre: è una bellissima notizia per la musica italiana che vi siano, ancora, dischi così, dischi certamente non perfetti ma che palpitano all'unisono con il cuore di un artista giovane ma con già le idee precise.
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