Un sound alternative da primi anni duemila per una raccolta di canzoni ben confezionate. Si poteva forse osare di più e sperimentare nuove soluzioni ma per questo c'è sempre tempo!
AMNESIA è il nuovo lavoro degli Imoira, giovane duo calabrese.
Si tratta di una raccolta di undici brani in stile alternative rock in italiano con testi molto eterogenei che vanno da ritornelli giovanili a strofe più intime e introverse.
Effetto Placebo è la prima traccia, molto ambient, dove risalta subito il timbro della voce e la sua particolare pasta, molto flautata. Le chitarre elettriche pulite suonano molto calde, un po' troppo inscatolate quelle distorte.
Tutti Quei Gesti ricalca le stesse sonorità, la batteria conserva lo stesso nervosismo mentre il basso si limita a doppiare la grancassa. Interessanti gli incastri delle chitarre elettriche, cariche di lunghi reverberi e delay. La voce appare un po' meno viva rispetto alla traccia precedente, ma l'intonazione resta ottima, senza fronzoli. Si sente un ottimo lavoro di produzione, di scelta dei suoni e un climx che sul finale fa esplodere la canzone.
Prato Azzurro mantiene la delicatezza e l'intimità delle canzoni precedenti, ma il ritornello esplode in un riff di chitarra sotto la voce che fa partire l'arrangiamento e dà vita e brio per un attimo, prima di ritrovare ancora le sonorità iniziali, dilatate, effettate, lontane.
La Verità Che Affonda è un cambio di passo nella misura in cui l'arrangiamento si presenta più crudo e aggressivo. La tensione potenziale di questa canzone però non riesce ad esplodere del tutto, il pezzo non si apre mai al cento per cento.
Ti Sai Ingannare è una ballata che con un semplice arpeggio di chitarra clean riesce a tracciare un panorama sonoro da rock melodico all'italiana. Bello il ritornello con le chitarre che, a sorpresa, restano pulite e giocano con il panpot e i delay a tempo.
Amnesia parte con una chitarra distorta che intona un tema su bicordi all'ottava finchè basso e batteria non riempiono le frequenze scoperte. Ancora una volta il ritornello si apre bene, ma la sua conclusione non apporta novità arrangiative ma una strofa uguale a quella precedente e poi a un ritornello uguale. Bisogna arrivare allo special per trovare qualche elemento nuovo, anche se non abbastanza per far cambiare passo al pezzo.
Un'Estate (Senza Me) inizia con una chitarra elettrica in strumming e il basso che l'asseconda finchè non entra una bella batteria energica. Bella la figura ritmica con due colpi di rullante. La voce risulta risucchiata nel mix strumentale e non sempre risulta intelligibile.
Ricordi è fin qui la canzone più aggressiva come intenzione ad attitudine. Si entra subito in un arrangiamento pieno dove a fare da padrone sono pochi ma sapienti accenti obbligati. Ancora una volta però non c'è uno sviluppo dell'idea armonica, cos' la tensione resta uguale per tutta la canzone, senza aumentare né diminuire.
Libellula vede per la prima volta l'ingresso della chitarra acustica che con uno strumming stoppato e compatto riesce a dare un senso ritmico diverso all'arrangiamento di batteria e basso. Il ritornello si apre ed è molto orecchiabile, probabilmente il più radio friendly del disco.
Distruggimi è la traccia più lunga del disco con i suoi oltre cinque minuti e inizia con un sound ruvido con basso e batteria in vista. La voce passa dal registro di petto a quello di testa con gran semplicità e si colora di effetti di saturazione e modulazioni che ne modificano l'equalizzazione, con filtri che si aprono e chiudono lentamente.
Si chiude con Forzo la Realtà, altra power ballad che non riserva grandi sorprese rispetto al resto della tracklist.
In conclusione AMNESIA è un disco con un'identità ben precisa che si rifà molto ad una lunga tradizione di band italiane dei primi anni duemila che si muovevano tra l'alternative e il post rock, con sonorità già sentite che non hanno trovato aggiornamento in questo disco. Si tratta certamente di una scelta stilistica che però porta il sound di questo disco allo stesso livello di tantissimi altri dischi che hanno ormai più di vent'anni. Si poteva forse cercare di rinnovare in qualche modo sia il sound che la forma canzone tipica di questo genere, che vede strofe e ritornelli pressoché uguali tra loro e lasciano l'eventuale colpo di scena a degli special che però in questo lavoro quasi mai riescono a lasciare il segno e a cambiare le sorti delle canzoni.
L'ascolto risulta comunque piacevole perché il lavoro di balance e di produzione è stato ben pensato, anche se i suoni di batteria sono molto basici e con poca personalità. Siamo insomma davanti a un disco che non inventa niente di nuovo ma che riesce a regalare delle belle canzoni per gli appassionati del genere.
---
La recensione AMNESIA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-21 18:50:15
COMMENTI