THE ANDRE
Mentre Non Riesco a Dormire 2023 - Alternativo

Mentre Non Riesco a Dormire
22/06/2023 - 16:35 Scritto da Stefano Gallone

Col suo nuovo lavoro in studio, The Andre punta a staccarsi dalle origini personali riuscendo a selezionare con intelligenza temi e stili per una rinnovata capacitĂ  di scrittura

The Andre, al secolo Alberto Ghezzi, sveste in maniera sostanzialmente definitiva i panni della pur intelligentissima (e oggettivamente impressionante) parodia che lo ha reso noto ai più tra canali YouTube e trasmissioni televisive per sedersi a riflettere su argomentazioni da tempo padroneggiate e ora fissate nero su bianco per dare efficacemente vita a lavori in solitaria densi di senso e prospettive sia artistiche che divulgative.

È quanto accade – in seguito alle notevoli esperienze relative al precedente Ep Evoluzione – anche nel nuovo album Mentre non riesco a dormire, intelligentissimo assemblaggio di background sonoro e rinnovato intuito cognitivo rivolto a una ancora più matura predisposizione discorsiva tanto ideologica quanto compositiva.

La commistione tra passato stilistico e contemporaneità individuale fatta di desiderio di evasione da potenziali etichette e da certi cliché di vario stampo, infatti, sembra essere la cifra pressoché definitiva adottata da Ghezzi in questa specifica fase del suo percorso di ricerca individuale. Un tragitto, questo, che si scontra, per forza di cose, con basi strutturali ormai consolidate e difficili da estirpare, ma che cercano continuamente – ed è questo il punto – di trovare nuove strade o crearne di ulteriori, allo scopo di dare avvio a possibili nuove traiettorie attraverso le quali giocare le proprie carte in modo genuino, sincero e senza sconti per inesistenti affievolimenti concettuali in favore di chissà quali favoritismi di genere.

Si parte, dunque, da un coinvolgente synth pop su sfondo finto-trap ma solo per rimanere coerenti con certe diramazioni esperienziali, perché subito si converge verso orizzonti cantautorali aggiornati ai tempi che corrono tanto nelle tematiche quanto nello stile (Bianconiglio, Le cose che non posso dire, Pesce), prendendosi gioco di oscenità disumane fatte passare per abitudini di pensiero su sfondi elettro-wave (Signora mia) anche di matrice pseudo-dark al fianco di Immanuel Casto (Le cose che voglio) e passando per ficcanti riflessioni sul reale 2.0 (Specchio nero) come pure attraverso cenni di sperimentazioni simil-industrial (Piuttosto che).

Certamente molto interessante sul profilo contenutistico – anche se i temi trattati non offrono spunti così inediti in termini di analisi del senso legato all'odierna concezione dell'essere al mondo – e anche sul versante sonoro, magari – in questo caso specifico – non particolarmente suggestivo quanto a forza trainante e capacità di avvolgere e convogliare l'ascolto verso lidi di spiccata godibilità. Ma avercene, oggi, di sguardi così attenti sulle atrocità sguinzagliate dalle realtà locali in cui siamo costretti a sopravvivere.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.